Il Venerdì Santo
Il Venerdì Santo è forse la ricorrenza religiosa più attesa dall’intera città. E’ una commemorazione che impegna i fedeli per oltre un’intera giornata senza sosta alcuna. Alla commemorazione del Venerdì Santo fin dai tempi remoti ci pensa la Confraternita di San Girolamo della Misericordia. L’inizio della ricorrenza si ha il giovedì sera quando i Confrati vestiti con smoking e saio e cappuccio bianco, cordoncino rosso, tenendo in mano una candela e paraluce rosso, preceduti dallo stendardo e da una croce, escono dalla Chiesa di San Girolamo, situata all’interno del quartiere Marina, e incamminandosi lungo la via Martinez, il corso V. Emanuele e il corso Umberto giungono al Calvario per una visita penitenziale, non senza avere recitato la via Crucis e le preghiere, dopo una breve sosta davanti al Chiostro San Francesco al cui interno trovasi il Gesù flagellato. A far visita al Gesù è una piccola Delegazione comandata dal Governatore in carica.
Le processioni iniziano nella mattinata del Venerdì Santo, alle ore 3.30 quando all’urlo di Misericordia i confrati portano a spalla il corpo di Gesù, coperto da un prezioso telo, dirigendosi fino al Calvario, dove nei pressi, nel palazzo del Barone La Lumia, è allestita una camera ardente che ospiterà il Cristo che nel pomeriggio verrà crocifisso. Il Cristo in lettiga è seguito dalla Madonna Addolorata. I due preziosi simulacri che procedono in silenzio, con passo cadenzato, in mezzo a un mare di folla, percorrono la via Sant’Andrea e il corso V. Emanuele. Giunti in piazza Elena la Madonna si dirige nella chiesa di Sant’Angelo, dove aspetterà fino al momento della Giunta con il figlio che avverrà nel pomeriggio alle ore 14.00. Quasi all’alba il Cristo in lettiga entrerà al grido di Misericordia nella cappelletta del palazzo La Lumia. Il percorso viene illuminato dai fedeli che per l’occasione espongono delle luminarie nelle inferriate dei balconi e lanciano una pioggia di fiori al passaggio del Crsito e della Madre Santa.
Alle ore 13.00 ha inizio la processione del Cristo Crocifero, ovvero u Signuri ca cruci ‘ncoddu (Gesù con la croce nella spalla, vicino al collo). I confrati si mostrano eleganti con smoking nero e camicia con collo inamidato e cravattino a farfalla e guanti bianchi. Con l’apertura del portone della chiesa, la piazzetta San Girolamo stracolma e il battere dei piatti, al suono della grancassa e lo squillo di tromba, inizia una processione toccante che porterà il Cristo Crocifero, portato a spalla con profondo raccoglimento dai Confrati, lungo le tortuose vie della Marina e lungo il piccolo Cassero (corso V. Emanuele) e ancora piazza Elena e Piazza Progresso, fino all’incontro “Giunta” con la Madonna, che alla vista del figlio corre per abbracciarlo. E’ uno dei momenti più toccanti dell’intera Commemorazione, scoppia un boato e la folla si apre lasciando spazio all’incedere della Madre Santa che corre incontro al figlio catturato per essere crocifisso. Da qui inizia il cammino verso il Calvario, i due simulacri procedono affiancati e di pari passo. Appena arrivati quasi al Calvario il Cristo Crocifero entra nel palazzo La Lumia e subito dopo quasi per magia esce privo della Croce sulle spalle pronto per essere crocifisso. Altro momento toccante, appunto, la crocefissione, seguita da preghiere e dalla visita di tutte le Associazioni religiose che porgono il loro omaggio a Gesù e alla Madonna Addolorata, sistemata ai piedi della Croce.
La sera, all’imbrunire, i confrati, che indossano il saio bianco, si ritrovano nella chiesa di San Girolamo da dove ripartono in processione con la bellissima urna che accoglierà il Cristo morto al momento della sua deposizione dalla Croce. I confrati al solito ritmo cadenzato fanno lo stesso percorso di prima e alle 20.00 arrivano al calvario per la deposizione del Cristo. Altro momento toccante e di raccoglimento. La processione si snoda poi fino alla chiesa del Carmine, dove il Cristo viene accolto dai fedeli in preghiera e dal canto del Coro Polifonico. Poi il ritorno verso la propria chiesa dopo avere effettuato un’altra sosta all’interno della Chiesa Madre. Il rientro nella chiesa di San Girolamo è faticoso, vuoi per la stanchezza dei portatori, vuoi perché ogni spazio all’interno della piazzetta è occupato dai tantissimi fedeli che non vogliono perdersi un attimo così emozionante.