Tra i diversi itinerari che vorremmo proporre ai turisti assume particolare fascino quello delle ville Liberty. Licata è ricca di ville e palazzi che campeggiano nelle sommità collinari. La ricca borghesia all’inizio del XX secolo commissionava, ad architetti e professionisti di grido, quelle che dovevano le loro abitazioni principali in paese e le residenze estive in collina, non ponendosi limiti. L’attività edificatoria in quegli anni fu davvero notevole e l’aspetto della città mutò positivamente.
“Licata tra ‘800 e ‘900 – Sviluppo urbanistico, risanamento e architetture liberty” è un volumetto pubblicato dallo storico Calogero Carità nel 1985; quell’opuscoletto rappresenta tutt’ora un inventario dell’attività edificatoria in stile Liberty.
“Bella sei o antica Gela come il pensiero della felicità; bella come il premiero desio della innocenza ed il sorriso di una vergine al Signore consacrata! E la purezza del tuo aere, e l’azzurro del tuo mare, e le vaghe collinette che d’attorno ti cingono, e le olezzanti odorose, fresche erbette, ed il verde ammanto di monti, tutto ti rende orgogliosa, sicché rassembri a magnifico panorama”. Così in premessa il libro di Carità con questo inciso di Angelo Linares che descriveva La festa del 5 maggio a Licata nel 1853. Una Licata che ancor oggi, se ti isoli da taluni contesti, ti appare uguale e ti suggerisce pensieri, idee e un orgoglio, spesso e volentieri calpestato dalla indifferenza a dall’incedere della noiosa vita quotidiana, che non prevede spunti particolari.
Licata ha tantissime prerogative. Ha le spiagge con il mare, ha una costa invidiabile, ha le colline ricche di ville in stile liberty, ha un bel centro storico ricco di palazzotti di valore con un tessuto viario ben disegnato, ha un fiume che sfocia nel nostro mare, che ancora oggi non viene visto come risorsa da valorizzare.
Andare in giro a vedere il Liberty a Licata si può. Si parte da Piazza Attilio Regolo dove si erge la palazzina Todaro-Agosta (opera di Antonino Re, 1926); dirimpetto vi è la dogana progettata nel 1922 dall’ing. Re Antonino. In piazza Attilio Regolo anche il palazzo Matteo Vecchio Verderame.
Passeggiando su per il centro storico nel C.so Vittorio Emanuele troviamo l’opera di Filippo Re Grillo, il teatro Re, in Piazza Elena si può ammirare casa Re Grillo e casa Biondi, in Piazza Sant’Angelo casa Bosio-Maragliano e in piazza Gondar il palazzo Liotta.
Arriviamo in Piazza Progresso dove c’è il Palazzo di Città di Ernesto Basile, il palazzo Verderame-Navarra, il palazzo Ubaldini, sopra la ex farmacia Maragliano. In piazza Matteotti troviamo il palazzo Grillo. Sul C.so Roma troviamo il palazzo Verderame, già Talamo, oggi Vitello, il palazzo Pontillo, il palazzo Sapio-Rumbolo, il palazzo Navarra, il palazzo Germain. In C.so Umberto all’inizio troviamo il palazzo Greco, poi il palazzo Muscia, il vecchio albergo Sicilia, all’altezza di via Rizzo. Poi casa Re-Giganti, quindi palazzo Sapio.
Lasciamo il centro e ci dirigiamo in via Santa Maria dove sulla sinistra quasi a ridosso della chiesa di Santa Maria La Vetere si trova la palazzina Grillo in gran parte deturpata, poi, in parte, recuperata. Proseguiamo la salita fino alla strada Sant’Antonino e ammiriamo la bellezza della spiaggia di Marianello, lasciandoci sulla destra in alto il Castel Sant’Angelo; di fronte ammiriamo la collina di Monserrato dove si ergono le più belle ville liberty di Licata. Per prima incontriamo la villa Sapio Rumbolo, oggi ristrutturata e funzionale. Quindi la cadente, ma bellissima, villa Urso. Da lì si vede villa La Lumia. Anche Villa Giuliana può essere inclusa nella fiorente attività edificatoria dei primi del ‘900.
Proseguiamo il cammino e ci ritroviamo a Montesole dov’è la bellissima villa Verderame, oggi Bosa, opera di Filippo Re Grillo. A distanza vediamo villa Verderame.
Il “liberty” quale risorsa itinerante che preveda la valorizzazione dei palazzi di maggior pregio disponibili, che può costituire per la città di Licata un valore aggiunto inestimabile.